venerdì 23 dicembre 2016

TEMPO DI AUGURI


Quest'anno vi lascio i miei auguri con questa canzone allegra, divertente,
dinamica, sprizzante gioia e allegria che non puoi tenere fermi i piedi,
perché un Natale e una vita piena di scintille colorate è quello che spero
per ognuno di voi. BUONE FESTE!

ED IN TREPIDANTE ATTESA...

... di svelare l'arcano del post di ieri, la qui presente Puffola fortunella ieri sera ha ricevuto una sorpresina di compleanno extra.....


Il GG, che quando si mette ci sa davvero fare, mi ha portato a fare un tour di Milano in Limousine (bollicine incluse). Molto bello, molto romantico... molto truzzo :-) ma io sono kitch inside quindi va benissimo!!!

il potente mezzo
interno al buio con lucine cangianti.
Truzzo che nemmeno la villa californiana
di 50cents :-)
interno illuminato con GG

E niente ragazze, mi spiace, l'ho sposato io. Ciaone.



giovedì 22 dicembre 2016

ARRIVA PUNTUALE IL NATALE......

... e con pari puntualità giungono gli indovinelli del GG sul regalo per me.


Allora la sciarada di quest'anno dice così:


E' per me, ma lo deve usare lui, perché io non posso
è un accessorio di un attrezzo che abbiamo in casa
si può usare in tutte le stanze
e glie l'ho già visto usare molto tempo fa,
ma quello era un fake, questo invece è figo.
Giura e spergiura che non mi sta fuorviando, che le indicazioni sono vaghe ma veritiere.


Ok.
Io sono al buio totale.
A voi.






 

mercoledì 21 dicembre 2016

POST PRE-NATALIZIO


Oh va bene, lo dico: irei ho compiuto gli anni.
Un'altra cifra "tonda" porca vacca, ma quand'è che gli anni hanno cominciato a passare a tre a tre?
Vabbè non facciamo la solita retorica sul tempo che passa che comunque non ho una ruga e dimostro 10 anni di meno ah ah ah.


I miei festeggiamenti compleanneschi ieri sera si sono svolti al campo, che avevamo la festa di Natale
della squadra di rugby. Tralasciando il fatto che a mezz'ora dall'inizio ci siamo accorti di non avere birra (praticamebnte l'Armageddon per dei rugbisti!!) è stata una serata molto carina, come sempre.


La birra, poi, è comparsa.


Ora, vorrei dissipare il dubbio.
Non è che nutriamo l'under 6-8-10 a Lager.
Ma gli allenatori dei nostri pargoli sono tutti giocatori, e parecchi papà pure, quindi di rugbisti adulti ne avevamo a pacchi. E peraltro tutti mi hanno abbondantemente baciata, vista l'occasione genetliaca. Mai preso tanti baci tutti insieme in vita mia!


E' successa anche una cosa un po' triste: in squadra abbiamo un ragazzino di 9 anni che ha perso la mamma dopo lunga malattia, un mese fa circa. Ieri sera alla festa c'era lui, suo papà e la sorellina di 5 anni che praticamente non deve aver mai visto la mamma sana, o quasi. Io la bimba l'avevo vista in qualche occasione in passato ma non le avevo mai parlato. Com'è come non è, appena mi ha vista senza manco conoscermi, mi ha abbracciata e non mi ha mollata più per tutta la sera. E' stata la mia ombra: tenuta per mano, in braccio, preparato le cose da mangiare e da bere, giocato insieme, e baci e abbracci a profusione. Una tenerona, povera piccola. Mi si è strizzato il cuore.


Comunque, con ieri abbiamo appeso al chiodo le scarpe coi tacchetti e con oggi finiscono anche gli allenamenti di arti circensi. Il Ric è segregato già da giorni quindi penso di poter dire che avrò un po' più di tempo a disposizione di qui al 9 gennaio. Sarà un piacere infilare tutta l'attrezzatura nella borsa e levarmela da torno per qualche settimana!!!!!


Mi appresto ad affrontare gli ultimi giorni di lavoro ma con la mente sono già in ferie.
Non che abbiamo chissà che programmi (a parte il 30 mattina, che abbiamo programmi eccome eh eh eh!!! ) però non vedo davvero l'ora di staccare.
Il pranzo di Natale sarà la solita débacle (son tutti da me) ma alla fine sono sempre tutti contenti, in particolare il Nin che non vede l'ora di avere la famiglia riunita.


Personalmente sono in altissimo mare coi regali, mi mancano i genitori e i suoceri, e avevo cazzoscordato un paio di amiche cosa di cui mi sono resa conto praticamente con un anticipo di circa 15 minuti sul momento dello scambio dei doni #maitranquilla. Per il resto Amazon sembra stia facendo il suo dovere e l'unico veramente in ansia è il Ric perchè il regalo per la morosa non sta arrivando.


La casa è addobbata, la spesa fatta, il menu di Natale organizzato.
Forse, anche per quest'anno, sopravvivo.



lunedì 19 dicembre 2016

SUICIDE



La Puff al GG:


- Amore.. quand'è che passiamo tutta la domenica a letto?


- See... poi quando stiamo li a vegetare tutto il giorno mi diventi isterica.....


- Se mi dai da fare, non divento isterica...


- Ah. Intendevi quello?



venerdì 16 dicembre 2016

DI DELIRI GRANGENIESCHI

Le conversazioni dell'ultimo minuto.


Puff all GG:
- Amore quando il Nin va a letto facciamo un po' di shopping in Amazon?
- Dobbiamo proprio? Non possiamo farlo domani?
- Ehmmmm... no, vorrei che arrivassero per natale è già tardi
- Vabbè ma perchè dobbiamo farlo assieme
- Perchìè tu hai l'account Prime
- E fattelo anche tu, no?
- Si beh, ce l'hai già tu, è vero che costa una cazzata però perchè pagare due volte?
- Eh insomma... è anche questione di autonomia................


Vabbè.
Mi faccio il mio account prime, e procedo con i miei acquisti.
Alle 21.30 il Nin va a dormire.


GG alla Puff:
- Allora, adesso facciamo shopping?
- No, ho fatto.
- Come hai fatto?
- Ho seguito il tuo consiglio mi sono fatta l'account e ho risolto.
- Ma come! IO VOLEVO CHE LO FACESSIMO INSIEME!! TI AVEVO GIA' DETTO DI SI!!!!
- .......................................

Per la cronaca alla fine non mi ha detto mica tanto bene, comunque.
Ho preso il Cacciavite Sonico dell' undicesimo Dottor Who per il Nin, ma arriva dopo Natale.
Ho preso una maglia di Conor McGregor per il Ric, ma arriva dopo Natale
L'unica cosa che arriva prima di Natale è una maglia da nerd (Agents of Shield) presa estemporaneamente per il GG chenemmenoselameriterebbe.

mercoledì 14 dicembre 2016

DI CADUTE VERTICALI

Quando l'anno scolastico è cominciato, con Ric abbiamo parlato chiaramente.
O porti i risultati, o ci saranno serie conseguenze.
La cosa non stava andando benissimo, ma nemmeno malissimo. Era scarsamente sufficiente in qualche materia, ma questione di 5 1/2, niente di particolarmente grave. Il time limit per tirare le somme era la fine del trimestre, ossia l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Se fosse arrivato a quel giorno con delle materie insufficienti, avrebbe sospeso gli allenamenti e non avrebbe avuto il permesso di uscire MAI fino a quando non avesse rimediato i debiti del trimestre.
la sua reazione a questa prospettiva normalmente nelle ultime settimane è stata del tipo "ma figurati, io esco lo stesso, non mi cambia niente" a cui segue la mia risposta standard certo disubbidisci pure: uscire puoi, bisogna vedere se rientri.


Ieri è arrivato a casa con un 3 in italiano e un 3 in matematica, i peggiori risultati mai ottenuti in tutta la sua carriera scolastica.


Ok Puffola, respira e stai calma.
Vado a casa e gli chiedo come sia stato possibile, non lo sa.
Gli dico che lo so io: non ha studiato. Non nega.
Gli chiedo perchè non ha studiato, non lo sa
Gli ho chiesto cosa ti aspetti che succeda ora? Risposta: eh, sono un po' nei cazzi.
Gli faccio notare che si sta auto-sabotando: è come se ti fossi piantato un coltello in una coscia da solo, gli dico.
Perchè lo fai, gli chiedo. Non lo sa.
Cosa ti interessa nella vita, gli chiedo. La morosa e gli allenamenti.
Non è vero, rispondo, perchè sapevi che avresti dovuto rinunciare ad entrambi e non hai fatto quanto richiesto per evitarlo. Significa che non ci tieni veramente.
Ha una faccia sparuta che gli ho visto raramente.
Forse non se lo aspettava nemmeno lui. Forse è stata una "botta". Speriamo.
Gli dico che visti questi voti decisamente inaspettati, i nostri accordi decadono e che la sua punizione inizia subito. Mi aspetto fuoco e fiamme, ma lui non fa una piega. Gli dico che deve prendere ripetizioni. Mi aspetto fuoco e fiamme anche qui, ma ancora non fa una piega.


Sono certa al 100% che ieri ha capito le mie ragioni. Non ho dubbi a riguardo. Mi ha persino anticipato: mi ha mandato un messaggio alle 16.00 dicendomi che non stava tanto bene di stomaco e che quindi non si sarebbe allenato. Faniente che ha mangiato bisteccone a pranzo, abbondante merenda e pizza a cena. Ha chiaramente voluto saltare l'allenamento di sua spontanea iniziativa per non doverlo fare su mio ordine. la vera domanda è: questa comprensione quanto durerà? per quanto tempo si ricorderà?

Quello che ho capito in tutta questa situazione è che il discorso non è lo studio. E' qualcosa di diverso di cui questo è solo un sintomo. Il problema è che non ho idea di cosa sia, e a quanto pare nemmeno lui.


Al momento la mia risoluzione è prettamente punitiva: hai sbagliato, paghi.
Ti sto dando del tempo, gli ho detto. Vedi di farne buon uso. Se rimedi entro la fine del trimestre, passerai le vacanze come meglio vorrai. Se no, resterai a casa a studiare. Se rimedi a gennaio, la punizione finirà. Altrimenti continuerà finchè non sarai abbondantemente sufficiente in tutte le materie. Diciamo che lo scopo a lungo termine è portarlo sul fondo del baratro e farlo risalire se reagisce, piuttosto che tenerlo a galla e farlo scendere se sbaglia.


In parte siamo responsabili anche noi di questo: la verità è che non è mai stato veramente punito, non ha mai subito vere e proprie gravi conseguenze per i suoi errori. Il nostro stile pedagogico non è punitivo, in linea generale, tendiamo a dare fiducia e vedere cosa succede. Purtroppo questo ora deve finire, perchè al di la della scuola a 16 anni è ora che impari che se fai una cazzata, ne pagi il fio. E' già quasi tardi. Non dobbiamo vacillare.

martedì 13 dicembre 2016

QUELLO CHE VORREI PER NATALE....


... non si può comprare.


Prima di tutto, caro Babbo Natale, vorrei la capacità di non soffermarmi sempre ai difetti ma di vedere pregi che nessun altro percepisce. Lo dico soprattutto in relazione a mio figlio maggiore. Sono stufa di pensare che è svogliato, che è pigro, che è arrogante, che non si impegna ecc ecc.... vorrei pensare cose belle su di lui. Vorrei percepire il buono che c'è dietro a questi difetti. Per esempio: è arrogante? Bene, significa che è sicuro di se. Questo è un pregio. E' svogliato, pigro? Forse non è svogliatezza ma desiderio di altro, forse sono sogni (se non fosse che purtroppo non è un sognatore). E' disordinato che di più non si potrebbe? Significa che è creativo. Pensa solo alla morosa? Sarà un uomo sincero e fedele.
Non ne posso più di sgridarlo, di urlare, di riprenderlo, di predicare. Non ne posso più. Sono alla frutta, davvero. Anzi, dopo la frutta. Al caffè. Al grappino dopo il caffè!! Stiamo sempre col coltello tra i denti, stiamo sempre a questionare e a discutere. Mi dico: è giusto. L'adolescenza è l'età in cui ci si DEVE scontrare contro i propri genitori, per trovare la propria via. Da un punto di vista pedagogico, lo scontro frontale è un bene. Ed è un bene che se non fa il proprio dovere fino in fondo,  trovi limiti e paletti e muri che non può superare, come accadrà presumibilmente di qui a un paio di settimane. Anche questo è educativo, va promesso e una volta promesso va mantenuto. Che si tratti di premi o punizioni, va mantenuto con calma e fermezza e autorevolezza.
See. Ciaone proprio.


Caro Babbo Natale, vorrei smettere di sentirmi sempre in colpa ed inadeguata. Vorrei guardarmi allo specchio e piacermi, dentro soprattutto, e darmi una bella pacca sulla spalla e dirmi Oh brava, ottimo lavoro. Vorrei essere sicura dei miei affetti.


Caro Babbo Natale, vorrei vivere in un mondo appassionato. Un mondo dove la passione conta. E se non c'è un mondo così, vorrei crearlo. O almeno vorrei non essere derisa se ci provo. Basterebbe. Un mondo in cui le persone fanno l'amore e non la guerra. Un mondo dove l'amore conta più dei soldi, dove la passione vale più della professione. Vorrei fare di più l'amore, e con maggior trasporto. Vorrei esser sicura di me. Vorrei chiudere tutto fuori dalla porta e tenere in casa solo la gioia, l'affetto, l'amore, la serenità. E la passione, appunto. Vorrei un mondo dove la passione è tutto.


Caro Babbo Natale, vorrei che i miei figli avessero dei sogni. Dei sogni grandi, enormi, assurdi e assolutamente non ponderati. E vorrei che ci credessero. E che ci provassero nonostante tutto. E che si scornassero con la dura realtà, cascassero a chiappe per terra e si rialzassero più caparbi e determinati di prima. Perché è solo così che si costruiscono grandi vite e si fanno grandi cose. Vorrei saperglielo insegnare.


Caro Babbo Natale, vorrei essere serena e certa delle mie scelte. Vorrei essere una di quelle mamme sempre con una torta nel forno e una di quelle mogli che accolgono i mariti in casa la sera con un sorriso, un aperitivo e la casa pulita e in ordine. Vorrei avere sempre la parola giusta per ogni occasione e vorrei non doverla dire gridando, vorrei non arrabbiarmi più, non urlare più, non sgridare più, non punire più.


Alla fine, caro Babbo Natale, cosa sto chiedendo mai?





martedì 6 dicembre 2016

SGHIGNAZZARE GENTE, SGHIGNAZZARE


Una volta ero una dura e pura sempre in sella al suo bel destriero e lancia in resta.
Se qualcosa non mi andava bene, mi alzavo in piedi e combattevo le mie battaglie (sto parlando essenzialmente di vita professionale), ci mettevo la mia faccia e anche altre parti del corpo che capitava venissero prese a calci. Non mi sono mai tirata indietro anche a costo di rimetterci del mio, altra cosa che è capitata in più di una occasione.


Ora sono cambiata.

Ho finalmente appreso una lezione che il maestro Niccolò Machiavelli tenta di insegnarmi da quando ero in terza superiore: la sottile arte del pigliare per il culo la gente senza che i destinatari si accorgano di essere presi per il culo. E' meraviglioso perchè queste persone ti guardano ammiccando pensando di esserti complici, e invece sono bersagli. Da molta soddisfazione.


Se a questo aggiungi una dose sana di salamelecchi roboanti (anche se per niente sentiti) e avrai come risultato persone che ritengono di avere preso delle decisioni mentre sei tu che li hai portati per mano esattamente dove volevi che andassero.


A questo punto mi domando: questo significa che sono diventata più saggia? più vecchia? o più stronza?


Ai poster(ior)i l'ardua sentenza.



lunedì 5 dicembre 2016

ANCORA E SEMPRE VIVA IL RUGBY


Il rugby è quello sport in cui
o hai la palla,
o devi fare di tutto per averla.
Di tutto. 


Sabato pomeriggio, sotto un cielo plumbeo (pessima luce per le foto, porcaccialapaletta) abbiamo ospitato in casa i fratelli di Cinisello e gli atleti di Legnano.


I bambini giocano con un tempo totale prestabilito per cui se ci sono molte partite, ognuna è più breve mentre con due sole partite in programma, sabato gli arbitri hanno stabilito 25 minuti ciascuna, suddivisi in due tempi da 12 e mezzo.


25 minuti di rugby non sono pizza e fichi per dei novenni.


L'Under 10 quest'anno può contare su due allenatori: uno ufficiale, B., e uno non ufficiale, W.
W. è l'allenatore dell' Under 12 ma suo figlio gioca in under 10 quindi durante i tornei non riesce a fare il papà sugli spalti, nn ce l'ha proprio nel DNA!


B. e W. sono entrambi giocatori loro stessi, ed hanno stili molto diversi. B. è un cristone di due metri ma molto zen. Bravissimo coi bambini, incoraggiante, per niente punitivo, si arrabbia ma in modo contenuto, li sgrida a volte ma insomma, tutto molto tranquillamente. W. è grosso la metà e scaldato il doppio. In parte per carattere e in parte perché probabilmente è abituato ad avere a che fare con ragazzini un po' più grandicelli, pare un facocero con l'ernia. Strepita da bordo campo che lo sentono a 2 km, ma dopotutto che dire, giochiamo a rugby mica a scacchi. Ci sta anche essere un po' più duri.


Io, che in quanto assistente sto a bordo campo per sopperire alle piccole necessità (rifornimento di acqua, un paradenti caduto da risciacquare, una scarpa che proprio proprio proprio non vuole stare allacciata ecc...) assisto a siparietti che da soli varrebbero la fatica e il freddo patiti.


Azione in corso, uno dei nostri lupetti perde la palla
B: dai prendi la... ecco... noooo... vabbè dai bravo lo stesso
W: Allora! Ma cosa fai!!! Te le taglio quelle mani se non impari a usarle!!!!!
Oppure:
B: corri corri, forza, corr... ecco..... nooooo.. .vabbè dai bravo lo stesso
W: Svegliatiiii!! a 200 all'ora devi partire, muovi quelle gambe, devi darti una mossaaaaaa!!!


Il "discorso motivazionale" a metà partita poi è tutto un programma.
Gli atleti fano cerchio attorno all'allenatore durante l'intervallo tra i due tempi, e l'allenatore spiega cosa è andato bene e cosa no nel primo tempo. Che stiano vincendo o che stiano perdendo, W. tira certi cazziatoni che definire memorabili è poco. E perché a nessuno venga il sospetto che fa preferenze, suo figlio di solito le sente il doppio di tutti gli altri!
Io ogni tanto, quando il tempo sta per scadere, mi avvicino cautamente al gruppo con la bottiglia dell'acqua, e mediamente la reazione è : via con quella bottiglia, non se la meritano. Se la devono guadagnare, l'acqua. E poi comunque oggi non fa mica caldo.


Devo ammettere che all'inizio ero un po' perplessa mi sembrava veramente duro e severo.
E' un ragazzo adorabile, in realtà, disponibilissimo in tutto e per tutto, ma il rugby si vede che gli fa salire la carogna!
Invece, guarda un po', i bambini non fanno una piega, pendono dalle sue labbra come tanti piccoli adepti che assorbono la sapienza del loro guru e non ne ho mai visto uno arrabbiato o offeso o rattristato nel momento in cui prende il suo santo cazziatone. Annuiscono saggiamente con aria seria, vanno in campo e mettono in pratica.


E bisogna ammettere che dopo il Trattamento W., giocano decisamente molto meglio.


Sul fronte personale che dire. Il Nin sta diventando proprio bravino.
Non che mi interessi particolarmente la prestazione in se (difficilmente sarà un rugbista da grande, non ha proprio la struttura fisica), anche se naturalmente potendo scegliere meglio bravo che scarpa, però sono felice perché è molto appassionato, attento, l'allenatore W dice che è molto serio in campo, ascolta, capisce, non si distrae (e se lo dice W.....). Effettivamente anche a me che ancora capisco poco, sembra di vedere un grosso miglioramento in termini di idea del gioco, di presenza sulla palla, di impegno rispetto all'anno scorso. Quello che è cambiato secondo me è che non ha più paura di farsi male. Si butta su tutti i palloni e su tutti gli avversari, pure quelli grossi il doppio, e non c'è storia che tenga: li tira giù. Poi recupera palla e corre come un pazzo. E se si fa male pazienza, magari gli scendono le lacrime,  ma intanto corre e va a riprendersi la palla. Sabato ha segnato 9 mete, vi devo dire a che altezza da terra camminava?


E' stato l'unico della squadra a non chiedere mai la sostituzione: avevamo 9 atleti, giocano in 8 quindi a turno ognuno riposa qualche minuto. Tranne lui. Non lo cacci fuori dal campo manco con una contrattura al collo dovuta a un placcaggio (storia vera). Verso la fine della seconda partita, quindi dopo 45 minuti di gioco circa, ho considerato tra me e me che "mi sembrava che cominciasse ad accusare la stanchezza", l'allenatore B. mi ha guardato dall'alto dei suoi 2 metri e mi ha risposto "stai scherzando, vero?" Ed è venuto fuori che aveva ragione lui.
Alla fine della seconda partita, giocata contro Legnano, Legnano stesso doveva giocare contro Cinisello. Noi avevamo finito. Solo che a Legnano mancavano degli uomini, così W. ha chiesto "ragazzi chi vuole giocare?" e con 50 minuti di gioco già nelle gambe, naturalmente la mano del Nin è scattata verso l'alto senza por tempo in mezzo. Sfila la maglia dei Lupi, infila la maglia di Legnano e via in campo, compagni di squadra di quelli che fino a 2 minuti prima erano avversari.


Il rugby è anche questo!




giovedì 1 dicembre 2016

DI STUDIO


Il secondo figlio, è noto, beneficia degli errori che i genitori hanno fatto con il primo.


il Ric come tutti sanno è sempre stato un ragazzino maturo e intelligente, a scuola non ha mai avuto problemi, fino alla seconda liceo. Alle elementari, sentiva la maestra in classe e sapeva la lezione senza quasi leggerla a casa. Alle medie è richiesto un po' più di impegno ma la solfa era più o meno quella. Avendo piccole difficoltà di lettura (non diagnosticate), ha sviluppato una gran memoria per quello che vedeva e che sentiva.  Io non ho mai "fatto i compiti con" lui, fin dalla prima elementare, lo lasciavo fare da solo e casomai correggevo o davo qualche consiglio ma ci tenevo che si arrangiasse da solo. Perché sapevo che poteva.


Figo finora, no?


Il rovescio della medaglia è stato che, non avendone bisogno, non ha mai imparato a studiare. Non intendo imparato un metodo, che quello insomma viene più avanti, ma proprio non ha preso l'abitudine allo studio, non lo ha reso parte della sua giornata. Ai tempi,  non avendo alcuna esperienza in materia,  non sono riuscita a ragionare in prospettiva e non ho pensato che questo avrebbe potuto metterlo in difficoltà in futuro: perché lo studio come tutto va allenato.


Col Nin sto cercando di fare diversamente.
A parte il fatto che temo che non avrebbe potuto gestire la stessa autonomia che richiedevo a suo fratello, sto cercando di farlo abituare a studiare un poco ogni giorno. La struttura della settimana scolastica mi aiuta in questo: loro hanno le materie di studio una volta la settimana, mercoledì storia, giovedì scienze e venerdì geografia.
Quindi lo sprono a dare una bella lettura a tutte e tre la domenica mattina (il sabato fa i compiti per il lunedì) e poi nei pomeriggi precedenti alle lezioni si ripassa. Purtroppo questo significa sedersi alla scrivania appena saliti da scuola (cosa che proprio non mi piace) perché alle 18 si allena tutti e tre i pomeriggi, ma sto cercando di vedere i lati positivi della cosa, sperando che piano piano riesca ad abituarsi al fatto che la vita da studente implica lo studio pomeridiano tutti i giorni.


Lo scopo è un futuro adolescente un po' più school-oriented, se possibile


Sapete cosa? io sono molto d'accordo con tutte le meravigliose teorie didattico pedagogiche che implicano uno studio fatto in maniera diversa, che i bambini imparino giocando, e quanto è fico il sistema scolastico svedese, e che dopo 8 ore a scuola hanno bisogno di giocare e tutte queste belle cose qui. In teoria. In pratica, la verità è che il NOSTRO  sistema scolastico è fatto in un certo modo, che la nostra società è fatta in un certo modo e che purtroppo (e dico purtroppo sul serio) il successo scolastico sembra essere l'unico metro di valutazione di un bambino e di un giovane almeno fin quando non comincia a lavorare. Un ragazzo può essere sciagurato finchè vuoi ma se va bene a scuola gli si perdona tutto. O al contrario, può essere un santo ma se va male a scuola si porta dietro il marchio per sempre.


Ieri il Ric durante una discussione mi ha detto una cosa che mi ha gelato il sangue.
Non ricordo le parole esatte ma il succo era che lui deve andare a scuola perché io possa "vantarmi" dei suoi voti, qualcosa del genere. E quello che mi sconvolge è che lo pensa davvero!


No mio caro, gli ho detto, io sono fiera di te a prescindere dai tuoi voti.
E lui, incredulo: sei orgogliosa anche se prendo 3???


Ecco davanti a un discorso del genere, mi domando non tanto dove sbagliamo con questi giovani, quanto e adesso come rimediamo?






Immagine di repertorio