giovedì 19 marzo 2015

SULLA COERENZA.



Mi domandavo, ma siamo davvero pronti a essere coerenti?
Coerenti sempre e comunque?
Prendo spunto da una situazione di cui sono testimone (per ora) silenziosa, e vi chiedo...


Non sto parlando di massimi sistemi.
Voglio dire che non si può parlare di pace imbracciando un fucile, è ovvio.
Sto parlando di piccole cose, di cose di tutti i giorni.


Se abbiamo subito la menzogna e l'abbiamo condannata, siamo davvero capaci (o disposti) a non mentire a nostra volta?


Se abbiamo subito il tradimento e l'abbiamo condannato, siamo davvero capaci (o disposti) a non tradire a nostra volta?


O siamo indulgenti con noi stessi quanto siamo categorici con gli altri?
O ci giustifichiamo con un beh? lo hanno fatto a me, fanculo.


E al contrario, siamo capaci di non puntare il dito?
Siamo capaci quando capita qualcosa a noi di capire meglio il prossimo?
Non dico di giustificarlo, ma almeno addolcire il giudizio? O sospenderlo, addirittura.....


E' tutto molto complicato.


La coerenza dovrebbe essere un valore assoluto, ma spesso e volentieri non conviene.







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